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Nascono ufficialmente i Trilli di Pippo (Giuseppe Zullo) e Pucci (Giuseppe Deliperi) da un'idea di Michele Maisano - in arte Michele.
Viene pubblicato dalla Area Record di Genova il primo disco dei Trilli, Canti de casa mae, prodotto da Michele per lo Studio G di Gianni De Scalzi e famiglia.
Il disco, in termini di vendite, fin da subito ottiene un successo clamoroso quanto inaspettato per una produzione discografica di livello regionale, e a breve diventerà l'album più venduto nella storia della musica dialettale genovese.
Questo primato verrà superato 11 anni dopo, nel 1984, dal celebre Creuza de mâ di Fabrizio de Andrè, forte della produzione di Mauro Pagani e il supporto della casa discografica nazionale Ricordi.
Contiene 11 canzoni, tra le quali:
Trilli Trilli, Piccon dagghe cianin, Comme t'è bella Zena, Foxe de Zena
I Trilli tentano per la prima volta di partecipare al Festival di Sanremo con un brano interamente in italiano, ma vengono esclusi dalle selezioni.
Stessa sorte toccherà al loro amico e conterraneo Umberto Bindi.
La canzone, che parla della loro storia, si intitola Per andare via, scritta da Pippo, Michele e Giorgio D'Adamo (dei New Trolls) e verrà poi pubblicata nell'album Vico drïto pontexello due anni dopo, nel 1976, e su 45 giri dalla Grog Records (etichetta della famiglia De Scalzi) l'anno dopo, nel 1977.
Viene pubblicato dalla Area Record il secondo album dei Trilli, O Trillallero, prodotto da Michele per lo Studio G.
È il primo disco dei Trilli ad avere come copertina un'illustrazione di Rino D'Anna, celebre disegnatore caricaturista che ha collaborato con lo Studio G per numerosi dischi di musica genovese.
Contiene 9 canzoni, tra le quali:
A l'ea unn-a figgetta, Canson da cheullia, L'ultimo tango, Schitta pescio
I Trilli fanno il loro esordio televisivo in Rai partecipando a Canto popolare, la trasmissione più importante sulla musica folk italiana a cura di Lilian Terry.
Parteciperanno allo stesso programma altre figure importanti del genere dialettale, come Otello Profazio (Calabria), Maria Carta (Sardegna), e la Nuova Compagnia di Canto Popolare - NCCP (Napoli).
Viene pubblicato dalla Area Record il 45 giri Ma se ghe penso (A) e Canson de Natale (B).
Il primo brano è una versione della celebre pietra miliare della musica genovese e il secondo è una toccante canzone di Natale in genovese a cui prendono parte un coro di voci bianche e una squadra di canto di trallallero a rappresentare l'unione tra le generazioni.
Gli autori di quest'ultima sono Giorgio Usai e Gianni Belleno dei New Trolls insieme a Bunni.
Canson de Natale non farà parte di un album.
Viene pubblicato dalla Area Record il terzo album dei Trilli, Vico drïto pontexello, prodotto da Michele per lo Studio G.
Contiene 9 canzoni, tra le quali:
Vico drïto pontexello, Olidin Olidena, Per andare via, Niâtri do Brazil
Viene pubblicato dalla Grog Records il 45 giri Vola colomba (A) e Il soldino (B).
Entrambe le canzoni (in italiano) sono reinterpretazioni: la prima è del celebre brano reso famoso da Nilla Pizzi che vinse il Festival di Sanremo 1952, la seconda è di un brano di Gene Pitney con testo in italiano di Daniele Pace.
Nessuno dei due brani farà parte di un album.
Viene pubblicato dalla Area Record il quarto album dei Trilli, Tra ûn gotto e l'âtro, prodotto dallo Studio G.
Il disco è interamente registrato dal vivo in una vecchia òstàia di Genova, completamente all'insaputa del duo.
In questa ambientazione emerge il clima di quegli anni spensierati, tipici delle osterie di una volta, dove Pippo e Pucci amavano intrattenersi con gli amici di un tempo e demoase (divertirsi) fra manicaretti, canzoni della vecchia tradizione... e l'immancabile vin bon!
L'immagine di copertina è un'opera del "canta-pittore" Benito Merli in arte Bunni, fedele amico ed estimato autore del duo nonché padre del cantante Matteo Merli.
Contiene numerosi brani e intermezzi parlati, tra cui numerosi successi dei Trilli e canzoni "tematiche" come Canto perché son imbriægo.
Viene pubblicato dalla Area Record il quinto album dei Trilli, Oh che bei tempi, prodotto dallo Studio G.
Sulla copertina campeggia il logo dei Trilli, ma in realtà vi partecipa il solo Pucci - come rivela la foto di copertina (che ritrae solo lui) e la dicitura "Pucci dei Trilli" presente sul retro del disco.
Contiene 12 canzoni, tra le quali:
Oh che bei tempi, Opera prima, Gazza ladra, Moae te sempre ti
Viene pubblicato dalla Area Record il 45 giri Ma ti volevo bene (A) e Tanto grande (B).
Sempre attribuito ai Trilli, l'interprete di questo disco è il solo Pucci assieme a Loredana Perasso, non accreditata.
Nessuno dei due brani farà parte di un album.
Pucci, questa volta come solista, pubblica due 45 giri per la piccola etichetta torinese Casual: Il cagnaccio (A) e America (B), seguito da Punk Sckif Parei Parte 1ᵃ (A) e Parte 2ᵃ (B).
Viene pubblicato dalla Area Record il sesto album dei Trilli, Acontentâse, prodotto dallo Studio G.
Attribuito ai Trilli come l'album precedente ma è presente solo Pucci, che dedica il disco al celebre comico genovese Giuseppe Marzari del quale interpreta una canzone.
È l'ultimo album a nome dei Trilli a cui partecipa il solo Pucci.
Il brano che da il titolo all'album, ovvero Acontentâse, è stata scritta da Bruno Lauzi ed Ennio Ceseri. Lo stesso Lauzi ne pubblicò una sua versione pochi anni prima, nel 1977, nel suo album Persone.
L'illustrazione di copertina è un dettaglio tratto da O Trillallero.
Viene pubblicato dalla Panarecord di Milano il settimo album, omonimo, dei Trilli.
È meglio conosciuto come "I Trilli in italiano", dato che non contiene canzoni in lingua genovese ma bensì una raccolta di canzoni inedite e rielaborazioni di celebri brani degli anni '50 e '60.
Il disco viene registrato a Roma con gli arrangiamenti di Gianfranco Reverberi.
Contiene 10 canzoni, tra le quali:
Il ballo di Simone, Marina, Serenata genovese, Brinderò
Viene pubblicato dall'etichetta svizzera Activ Special il disco Marina.
Non è altro che una riedizione per l'estero del disco I Trilli dell'anno prima, con un nuovo titolo, una copertina diversa (a parte la grafica anche la fotografia del duo è cambiata) e l'ordine dei brani modificato rispetto alla versione italiana.
I Trilli si trovano sul piccolo schermo ogni settimana nel programma Stasera con I Trilli sull'emittente locale Tele TRIL di Ceriale (SV), nel quale Pippo e Pucci suonano i loro più grandi successi accompagnati dal giovane gruppo della Nemesi, di cui fa parte, tra gli altri, un giovanissimo Alberto Marafioti ai suoi esordi coi Trilli.
Viene pubblicato dalla F1 Team di Milano il disco Il meglio dei Trilli.
È una raccolta di successi dei Trilli, reincisi a Roma da Pippo e Pucci col supporto della Nemesi.
La fotografia di copertina con Pippo e Pucci in versione "Giano bifronte" è opera del fotografo sassellese Francesco Pachì.
Curiosamente, il titolo sull'etichetta del disco è "Il meglio dei Trilli - Volume 1°"
I Trilli partecipano al Festival di Sanremo 1984 con la canzone in Italiano Pomeriggio a Marrakech, scritta a otto mani da Pippo, Pucci, Gianfranco Reverberi e Roberto Dellacasa.
Curiosamente, i Trilli entrano a far parte della competizione nella categoria Nuove proposte, nonostante la loro età (all'epoca dell'esibizione Pippo e Pucci avevano rispettivamente 35 e 43 anni) e una carriera di 11 anni alle spalle.
La canzone non accede alla finale ma riscuote comunque un buon successo.
Il duo parteciperà con la canzone anche al celebre programma Rai Discoring.
Il 45 giri, Pomeriggio a Marrakech (A) e Lindbergh (B) viene pubblicato a febbraio 1984 dalla milanese F1 Team, prodotto da Michele e Gianfranco Reverberi.
Nessuno dei due brani farà parte di un album, ma Pomeriggio a Marrakech verrà incluso nella raccolta ufficiale dei brani in gara di Sanremo '84.
Viene pubblicato dalla F1 Team il 45 giri Canzone in Mi + (A) e L'allodola (B).
Prodotto da Michele e Gianfranco Reverberi, è l'ultimo disco a cui parteciperanno Pippo e Pucci insieme.
Nessuno dei due brani farà parte di un album.
Pippo e Pucci si separano artisticamente.